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mercoledì 2 marzo 2011

...allora sì che m'arrabbio!

Non molti giorni fa mi è tornato in mente un episodio successo 5 anni fa o giù di lì. Partecipavo a un week end di meditazione, secondo le regole di Osho. Per inciso, trovo che Osho abbia scritto libri molto ispirati, ma se penso alle persone che ho conosciuto legate a quel percorso spirituale, non mi sembra che i semi che ha lasciato dietro a sé siano sempre ben germogliati. Chiuso l'inciso, eravamo in un grande salone di un agriturismo sui monti a est del Subasio, tra Assisi e Valfabbrica, e quel pomeriggio facevamo quella che nelle scuole di Osho chiamano "meditazione dinamica", se non erro. C'era una fase in cui i partecipanti al gruppo dovevano lasciarsi andare a sentimenti di amore e fratellanza e allora giù sorrisi, abbracci et cetera, ma ahimè niente bunga bunga... tutti comunisti insomma! E c'era una fase in cui, all'opposto, dovevamo lasciarci andare a sentimenti aggressivi, tirando fuori la rabbia che avevamo dentro, salvo passare ai fatti ovviamente. Ed ecco che uno mi punta, viene verso me e con tutta la rabbia che aveva in corpo (tanta!!!) inizia a urlarmi addosso, a insultarmi pesantemente, a dirmene davvero di tutti i colori. Be' la cosa mi sembrava talmente forzata che sono scoppiato a ridere e di brutto: non riuscivo proprio a entrare in risonanza con la rabbia di quella persona. Però ci ho provato, mi sono calato nel ruolo e ho iniziato a urlare e insultarlo anche io... e sono scoppiato a ridere quasi subito, di nuovo. E quello, se forse prima si era dovuto sforzare (devo dire che gli veniva molto naturale), a questo punto si è incazzato ancora di più: mi ha guardato con gli occhi iniettati di sangue e mi ha gridato a due centimetri dal naso "sei finto, sei finto, tu sei finto, capito? sei finto!". Be' io non mi sentivo e non mi sento per niente finto: io sono così. Sorrido tutte le volte che vedo qualche automobilista perdere le staffe in mezzo al traffico, per esempio.

Ma quando mia figlia non fa i compiti per scuola... allora sì che m'arrabbio!

4 : commenti:

E.R. ha detto...

Ciao,
veramente nella Dinamica non esistono le fasi che tu hai descritto... e tantomeno quando qualcuno, in una meditazione, ti urla dietro devi interagire in qualche modo... semplicemente devi fare da specchio, senza rispondere e senza interagire.
Se ti lasci semplicemente attraversare dalla rabbia (in questo caso) della persona che hai difronte vedrai che qualcosa di molto interessante accadrà in te e nell'altro.
Ma, almeno per questa volta, non ce l'hai fatta (non è facile all'inizio, non ti preoccupare, se continui ne vedrai sempre più delle belle).
Ciao
E.R.

Daniele Passerini ha detto...

@E.R.
No, mi sono espresso male io... la meditazione dinamica era una cosa... poi le fasi che ho descritto credo fossero altre attività proposte dal trainer di quel gruppo. A essere sincero, credo di essermi fatto attraversare da quella rabbia... altrimenti non credo che sarei scoppiato a ridere in quella situazione lì così di di cuore. È l'altro che secondo me non ce l'ha fatta a lasciarsi andare, perché la reazione più sana e umana a quel punto sarebbe stata che scoppiasse a ridere anche lui (al diavolo il compito che ci era stato dato!), non credi??? :)))

E.R. ha detto...

Daniele hai detto:
"A essere sincero, credo di essermi fatto attraversare da quella rabbia... altrimenti non credo che sarei scoppiato a ridere in quella situazione lì così di di cuore"

L'energia della risata è la stessa della rabbia. Sono solo 2 facce della stessa medaglia: l'energia in eccesso nel corpo che deve in qualche modo venir fuori.
Uno specchio non ride o ti risponde in alcun modo... semplicemente riflette senza prendere parte attiva.
Tu una parte attiva la hai presa... per cui non ti sei fatto attraversare ma hai in qualche modo assorbito quell'energia che poi hai ributtato fuori trasformata in risata.
Ovviamente non voglio ne posso giudicare il tuo comportamento di quel momento. Parlo in generale.

Farsi attraversare... essere solo "medium" di una cera energia è comunque un'altra cosa.
Ma è bellissimo e soprattutto molto interessante fare comunque queste esperienze che altrimenti, senza la meditazione e questi gruppi, non potremmo mai farne esperienza diretta. Che, a mio parere, è la sola cosa fondamentale.

E.R.

Daniele Passerini ha detto...

@E.R.
La tua è un'impostazione d'impronta buddista, che amo e trovo assai interessante. Considera che le esperienze più serie di meditazione che ho fatto sono state proprio con la tecnica Vipassana (di origine buddista): due ritiri intensissimi di voto del silenzio, semi-digiuno e meditazione di 10 giorni ciascuno. Lì si che ho provato sul serio diversi momenti in cui mi sono sentito "attraversare" totalmente.
Detto ciò, sento molto più congeniali alle mie corde gli approcci sciamanici, in cui le emozioni, piuttosto che dominate nel senso di messe da parte, vengono dominate proprio imparando a viverle totalmente. In altre parole, per me, il problema non è rendere le proprie vele "trasparenti" al vento, il problema è imparare a maneggiarle a seconda del vento, in modo da non essere alla deriva ma puntare, sia pure di bolina, dove vogliamo noi, non dove tira il vento.
Condivido totalmente che è fondamentale fare esperienze, non sono cose che possono essere comprese per speculazione, bisogna ficcarcisi dentro, anima e corpo.
Un abbraccio

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