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mercoledì 3 dicembre 2014

Nora: una donna pastore affronta il Lupo.

(Post di Franco Sarbia)

Da sola ha affrontato i lupi, in otto anni le hanno sbranato trenta capre. Non ha mai ottenuto un euro né di risarcimento né di finanziamento. Eppure s'è organizzata con recinzioni e dissuasori, ha allevato una muta di una dozzina di cani Abruzzesi selezionati per la difesa da lupi e orsi, e ora fa parte del gruppo Canislupus che alleva cani adatti alle diverse condizioni del pascolo. Da due anni non ha più subito attacchi. Con l'adozione di tecniche preventive e non letali per i predatori ha ottenuto, prima in Europa, la Certificazione di Azienda "Amica della Vita Selvatica" (Certified Wildlife Friendly® Enterprise).
Si chiama Nora Kravis, proviene da New York dove da ragazzina domava cavalli nella fattoria del padre. Giunta a Roma studiò design alla Tyler School of Art, e negli anni settanta si stabilì a Radda in Chianti: accompagnava i turisti di lingua inglese nelle passeggiate a cavallo. Nei successivi cinque anni si laureò in veterinaria all’Università di Pisa, acquistò un antico casale e lo restaurò con le sue mani. Nel 1995 adottò le prime capre Cashmere e ne divenne la più importante allevatrice in Europa con la sua fattoria “Chianti Cashmere Goat Farm”. Commercializza e lavora in proprio la preziosa fibra, che ricava “pettinando” le capre, e la trasforma in tessuti. Li definisce di “lusso sostenibile” perché prodotti con tecniche organiche. Collabora con alcune Università interessate alla selezione genetica delle sue capre. Molti degli esemplari che oggi vivono in Trentino e in Valle d’Aosta provengono dal suo allevamento.
La sua missione è da sempre orientata alla valorizzazione sostenibile delle risorse naturali. E i suoi animali, ordinariamente ritenuti nocivi per l’agricoltura, sono la vera “forza della natura” del suo programma di riqualificazione ecologica de territorio. Si definisce pascolo mirato e consiste nell'uso della capra cashmere come decespugliatore naturale, che non fa rumore, non inquina, si nutre del degrado e concima i terreni che rigenera. Queste capre non sono da macello, e nella loro lunga vita riproduttiva si organizzano stabilendo proprie gerarchie nel gregge, possono così vivere allo stato semibrado. Si adattano perfettamente anche ai climi più rigidi. Il loro mantello è tanto caldo che una volta d’inverno, in un rifugio alpino oltre 2000 i metri, uscirono spontaneamente dal loro ricovero e preferirono passare felicemente la notte all'aperto, sotto la neve.
Se ben governate riescono a: sgomberare i greti dei torrenti dagli arbusti che favoriscono l'esondazione; bonificare terreni agricoli invasi da infestanti; pulire sentieri, piste da sci, fasce di rispetto di impianti di risalita e reti elettriche; creare corridoi tagliafuoco per prevenire gli incendi. Discutemmo con Nora di questa sua idea sette anni fa e chiamammo il progetto "Brucare e non Bruciare" perché, mentre la pratica del debbio, ovvero l'incendio delle male piante, rafforza le loro radici e uccide la microfauna che dà vita alla campagna, le capre divorano avidamente anche la parte legnosa del rovo e in due stagioni, estirpando i germogli, riescono ad impedirgli di vegetare e lo uccidono. In tutti questi anni lei si è battuta contro l'ottusità degli amministratori e il mondo kafkiano delle norme che impediscono il pascolo anche nei boschi incolti, ormai impenetrabili.
Prima o poi la sua ostinazione riuscirà a prevalere. Già da qualche anno noleggia a privati i suoi animali che producono reddito dal degrado. Ma intanto la creatività di Nora è sempre più sorprendente. Con il nuovo sindaco di Radda sta concordando un piano di pascolo mirato per condurre “squadre” di capre accompagnate dai loro speciali angeli custodi, i pastori abruzzesi, non solo lungo i sentieri a ripristinare l’accesso ai boschi infestati, ma anche intorno alle vigne del Chianti a pulire i margini e a tenere lontani dalle colture cinghiali e cervi. Questa è la via ecologica scelta da Nora per rendere compatibile la biodiversità con agricoltura e allevamento: la più difficile.
Da oltre un anno Nora è impegnata in un programma di riqualificazione dell’agricoltura Afghana, che ha ancora come principale produzione quella dell’oppio. Là le capre sono da cashmere per il novantacinque per cento ma il loro sottovello è scuro e di scarso valore commerciale. Sicché nove delle capre di Nora di colore chiaro sono state selezionate per avviare un programma riproduttivo di miglioramento della qualità della fibra. Lei le ha accompagnate in aereo in una fattoria Afghana e vi ha trasferito tutte le conoscenze utili alla loro cura. Una esperienza analoga la tentammo assieme in Bosnia ma non andò a buon fine. Lei è stata tenace e la sua passione ha vinto. Grande Nora! Sono orgoglioso di averla conosciuta, di esserle amico e di aver creduto in lei.



Valdengo, 3 dicembre 2014
Franco Sarbia

Le immagini sono tratte dagli album di Nora Kravis. La foto del Canis Lupus Italicus è del dott. Duccio Berzi dell'Associazione Canislupus.


24 : commenti:

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
Grande Franco! Sono orgoglioso di averti tra gli autori di 22 passi, di esserti amico e di aver creduto in te! ;)

CLaudio Rossi ha detto...

Meno male che esiste gente come Nora.
Magari fa un certo effetto pensare che si stia impegnando per aiutare i pastori Afghani. I suoi connazionali certamente non hanno fatto altrettanto.

giorjen ha detto...

gran bel post!
g

Alessandro Pagnini ha detto...

Bellissimo lavoro Franco. E' incoraggiante vedere come, senza dare per scontato che 'c'è solo un modo per scuoiare un gatto', si riescano a trovare delle strade impensate e molto migliori di quelle finora battute. Un caso interessante in sè e un esempio anche per altre situazioni :-)

robi ha detto...

"il totem del lupo" di Jiang Rong
storia di un cinese che per esser" rieducato" durante il periodo Mao, viene mandato in Mongolia obbligato a stare insieme ad un popolo nomade.
Storie di lupi,incredibili storie sull organizzazione , le vendette , l onore, l amore di questi animali.

Franco Sarbia ha detto...

Grazie amici, Un passo della liturgia tratta dal vangelo di Giovanni dice "Il buon Pastore affronta il lupo, il mercenario fugge e abbandona il gregge". Avremmo un maledetto bisogno di buoni pastori, in questo momento. @Robi ho letto "Il totem del lupo", è bellissimo, l'autore sembra aver vissuto realmente la storia che racconta, piena di spunti sul rapporto conflittuale e sulla competizione per la sopravvivenza tra Uomo e Lupo all'origine dell'addomesticamento del cane.

Alessandro Pagnini ha detto...

Sempre nel solco dell'idea che non bisogna mai dare tutto per scontato e assodato, tempo fa mi era venuta l'idea di preparare qualcosa di stuzzicante da sottoporre al vaglio di Daniele. Da appassionato (non praticante, ahimè) di mare e di nautica, il tema era la scoperta dell'America e il mistero delle carte di Piri Reis, il tutto prendendo spunto da un articolo apparso sul mensile "Nautica" . L'ipotesi che sulle prime può apparire peregrina, ma che tale più non sembra quando si prende visione della magnificenza della flotta messa in mare dal 'Celeste Impero', è che l'America sia stata raggiunta dai cinesi, ben prima di Colombo. L'avreste mai detto?
Magari se trovo un po' di tempo e ispirazione provo a buttare davvero giù qualcosa.

Paul ha detto...

Lancio in diretta della capsula Orion:
http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/nasa-lancio-della-capsula-orion-la-diretta/185561/184446

Franco Sarbia ha detto...

@Alessandro, le esplorazioni cinesi in Oceania e in America prima di colombo sono documentate dalle mappe cinesi del continente e da racconti di viaggio dell'epoca. Nel 1434 sono state interrotte dalla decisione imperiale di proibirle. Questo articolo ne da discretamente conto. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/09/la-missione-fantasma-dei-sapienti-ming.html. Ritengo che quanto se ne ricava rappresenti solo in minima parte la storia effettiva degli scambi intercontinentali sia a oriente sia a occidente, evidenziati invece da studi genetici sull'origine dei nativi americani. Se tu pubblichi qualcosa sull'argomento sono pronto a seguirti con un articolo sulle tecniche di navigazione e di trasporto di megaliti tra il IV e il III millennio AC, dal quale si evince come non fossero così improbabili grandi traversate. Speriamo che l'argomento interessi anche a Daniele.

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Franco
Vedo che sei ferrato anche su quest'argomento! :-)
Era mia intenzione farlo tempo fa, ma ho sempre rimandato, però l'idea mi stuzzicava, perchè metteva insieme la mia passione per il mare e quella per il combattimento contro la chiusura mentale.
Ovviamente questa dei cinesi in America non è cosa che possa far seriamente tremare le vene ai polsi al patoscettico medio, ma è comunque un esempio di come a volte si deve lasciare almeno la porta aperta a qualcosa che sul momento si stenta a credere vero. Ripeto, è piccola cosa, un 'mistero quasi non mistero' (senza riferimento alcuno al nostro Mistero alias Andrea Rampado ;-) ), diciamo che si tratta di una mini dose di 'stimolina al 3 per mille', facente parte di una terapia mitridatizzante, in grado di far aprire, col tempo, le menti più pervicacemnte tetragone a qualunque approccio non main stream, che attualmente per loro risulta letalmente venefico :-)

Unknown ha detto...

caro Franco,
intanto complimenti per il pezzo su Nora. Sulle mappe, insomma sia i cinesi che Piri Reis non hanno scoperto nulla che non si sapesse già nell'Egitto prima dei faraoni. c'è una mappa trovata in una tomba di un principe di Hierakonpolis in cui c'è tutto il pianeta, con le dovute inseattezze e distorsioni dell'epoca, che va dal Portogallo alla lontana Australia. Sull'Australia c'è un uomo che lancia un boomerang. Mica male, sti antichi egizi, se mi dai la e mail ti mando la mia elaborazione in computer grafica, che ho pubblicato su molte riviste e quotidiani e la foto originale del 1899 dell'affresco, oggi conservato molto rovinato al Museo nazionale del Cairo: Ciao

Andreino75 ha detto...

Scusate l'OT , ciao a tutti , ho postato sul Journal una domanda al buon Rossi e volevo mostrarvi la sua risposta. Adesso mi mettero' a cercare info su questo Dr. Brian Ahern. Ciao !


Andrea Rossi
December 4th, 2014 at 7:26 AM

Andreino:
I am referring to the work of Brian Ahern.
Warm Regards,
A.R.
andreino
December 4th, 2014 at 7:12 AM

Dear Dr. Rossi,
recently you said that one of you competitor has replicated a lenr device.
Is that one much more similar to the e-cat or the hot cat or something else? Are the COP similar ?

Thank you

Alessandro Pagnini ha detto...

@ Domenico
Sì, mi ricordo che passasti un link qui sul blog e di aver visto quella mappa. A me pareva molto interessante, ma ricordo che non tutti ci vedevano quello che ci vedevamo noi. Anni fa, fu organizzata una traversata del Pacifico con una zattera arcaica, di nome Kon-Tiki, proprio per dimostrare la possibilità, ad opera di uomini antichi, certamente temerari, di affrontare traversate oceaniche. Sicuramente l'America fu visitata da varie popolazioni, via mare. Sembra assai probabile anche l'arrivo vichingo in Groenlandia, tuttavia l'esplorazione cinese è strabiliante, perchè, se accertata, pur essendo successiva a quelle di cui si parlava, fu condotta in maniera sistematica e ben organizzata, dando luogo ad una cartografia così precisa da non lasciare adito a dubbio alcuno, sia per il continente americano, che per l'Oceania.

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
@Alessandro Pagnini
Speriamo che l'argomento interessi anche a Daniele
Ma che domande (retoriche)!!!
Eppure mi conoscete, no?
Non vedo l'ora di vedere un ulteriore interessantissimo post. ;)

Daniele Passerini ha detto...

@Andreino75
Scusate l'OT , ciao a tutti , ho postato sul Journal una domanda al buon Rossi e volevo mostrarvi la sua risposta. Adesso mi mettero' a cercare info su questo Dr. Brian Ahern. Ciao !
Cerca anche dentro 22 passi! ;)
http://test.webappls.com/tabella_posts.php?pftbl_rr%5Bpftabella%5D=ahern

Andreino75 ha detto...

@Daniele
Il link non và....o è il mio pc ? ;)

Daniele Passerini ha detto...

@Andreino75
Mi hanno segnalato che il link che ho riportato prima non si apre, ci riprovo:
http://test.webappls.com/tabella_posts.php?pftbl_rr%5Bpftabella%5D=ahern

Daniele Passerini ha detto...

@Andreino75
@tutti
Non riesco a trovare sul Jonp lo scambio che hai avuto con Rossi e che hai riportato qui... mi dai il link per favore?

Daniele Passerini ha detto...

@Franco Sarbia
Perdona gli OT, purtroppo è un po' un vizio originario di questo blog (che finge di essere un forum, ma sempre blog resta).

Andreino75 ha detto...

@Daniele

http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=510&cpage=70#comment-1031522

Ciauz

Paul ha detto...

Neanche io ho trovato su JoNP lo scambio di messaggi citato.
Probabilmente Rossi lo ha cancellato. Lo ha fatto anche altre volte quando l'argomento poteva essere considerato delicato.

Andreino75 ha detto...

Io ce l' ho ancora visualizzato in un' altra pagina. se Rossi l' ha rimosso a me è rimasto nella cache e lo vedo. se volete faccio un' immagine della pagina e la posto. Fammi sapere Daniele

Franco Sarbia ha detto...

@Domenico Canino
franco.sarbia@fastwebnet.it
Grazie.

Gio2 ha detto...

@Daniele
Ti segnalo un argomento a mio avviso molto interessante:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/12/15/le-colonne-ercole-traslocano-in-sicilia.html

e (tra i tanti)

http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2010/11/18/news/la_sardegna_la_mitica_atlantide_-138420/

Ciao

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