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venerdì 26 maggio 2017

Dieci centesimi di burocrazia...

Post di Daniele Passerini

Ahinoi, la nota che segue è autentica. 

Dieci centesimi di euro sono probabilmente costati al popolo italiano, tra ore di lavoro del sottoscritto e del Ministero referente, almeno un migliaio di euro. E già questo è kafkiano. Ma ancora più avvilente è che sia in gioco un finanziamento indispensabile a permettere ai nostri uffici di dare gambe e contenuti a una pubblicizzatissima misura nazionale, avviata dal Governo come si potrebbe varare una nave con parti di scafo ancora incompiute sotto la linea d'immersione! A distanza di 5 mesi dalla presentazione, il nostro progetto è ancora in commissione a causa di ben 4 richieste di integrazione documentale... sulla cui "vitale importanza" giudicherà il lettore.

Mal comune mezzo gaudio. Oggi, la collega di un altro Ente capofila, che il 23 dicembre scorso inviò il progetto al Ministero contemporaneamente a me, mi ha spiegato che il loro progetto - non avendo ricevuto richieste d'integrazione - è stato approvato "soltanto" 80 giorni dopo, il 12 marzo... poi sono trascorsi altri 38 giorni (20 aprile) prima che il Ministero inviasse un centinaio di pagine di convenzione dove inserire i dati del Sindaco firmatario. Il 24 aprile la collega ha rinviato al mittente (si parla sempre di pec, non di raccomandate) la convenzione completa e, adesso, sta ancora aspettando (nel frattempo son passati altri 30 giorni!) di sapere dal Ministero quando si potrà firmare la convenzione e avere certezza del finanziamento. E son volati via 5 mesi...

Nel caso del mio Comune, spero che il tempo perso per le "gravi problematiche" segnalateci 4 volte dal Ministero, possa almeno essere recuperato nella fase di convenzionamento. In realtà, ho la precisa e spiacevole sensazione che il Governo abbia lanciato questa misura (a voi indovinare quale), senza essersi reso conto di non avere strutture e personale sufficienti alla gestione, né a livello centrale (Roma), né a livello locale.

Per cogliere tutti i passaggi, serve molta attenzione e... il finale è a sorpresa!

***

Xxxxx, 23 maggio 2017
Prot. assegnato via pec

                                                                 MINISTERO XXX XXXXXX

                                                                 X XXXXX XXXXXXXXX XXXXXXX
                                                                 Direzione Generale
                                                                 xxx x’xxxxxxxxxx x xx xxxxxxxxx xxxxxxx

                                                                 xxxxxxxxxxxx.xxxx@pec.xxxxxx.gov.it



OGGETTO: Avviso pubblico x. x/xxxx XXX Xxxxxxxxxx
                       – XXX_xx – riscontro Vs. pec del 22/05/2017



Gentile Segreteria XXX Xxxxxxxxxx,

ieri ci avete segnalato via pec la presenza
di “un'incongruenza tra l'importo […] indicato nella Scheda 1 […] Euro 423.519,70 e l'importo totale ricavato dalla somma delle tre Schede 2 […] Euro 423.519,90” e che “i due totali devono corrispondere, anche in termini di centesimi ed essere identici alla cifra da Voi richiesta nel Modello A (Euro 423.519,90)”.
Prima di risponderVi, ci si consenta, per completezza documentale, un doveroso riepilogo delle integrazioni relative alla nostra domanda di ammissione all'Avviso x/xxxx (inviata via pec il 23/12/2016).

1. Il 24/02/2017 ci avete comunicato che il Modello A indicava “un importo che non corrisponde [Euro 423.520,00], seppur di pochi centesimi, al totale degli importi indicati” nelle 3 Schede 2 [Euro 423.519,90]”.
En passant, l'incongruenza di 0,10€ da Voi rilevata era dovuta all'impossibilità di ottenere – utilizzando, come unità di calcolo, ore e giorni interi e costi orari al centesimo – una somma esattamente pari “al centesimo” a quella concessa: 423.519,90€ era la spesa complessiva ottenibile più vicina agli 423.520,00€ concessi.
Il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un nuovo Modello A in cui correggevamo in 423.519,90€ l'importo totale precedentemente richiesto, in modo che, sottratti 0,10€, corrispondesse perfettamente a quello indicato nella Scheda 1 e alla somma degli importi totali delle tre Schede 2.

2. Il 06/04/2017 ci avete fatto presente “la necessità di maggiori chiarimenti in merito all'Azione C.2.a alla quale è destinata una consistente voce di budget, pari a Euro 56.953,50 per la creazione di partnership, non sufficientemente descritta né motivata”, chiedendoci di “fornire chiarimenti e valutare la corretta attribuzione delle risorse alla voce C.2 […] destinate alla contrattualizzazione di una figura con compiti propri di coordinamento e rafforzamento dei servizi”.
En passant, il Modello A descriveva i compiti di tale figura al punto 3 “Progettazione interventi”, dove – nello spazio di “2000 caratteri, spazi inclusi” – andavano indicati tutti gli interventi da finanziare con l'Avviso x/xxxx. Comprensibilmente, l'esiguo spazio consentito non permise descrizioni dettagliate in fase di redazione e presentazione del progetto; ciò non ci aveva preoccupato, poiché confidavamo che il membro della Regione Xxxxxx, presente in Commissione, Vi avrebbe agevolmente illustrato l'ultra-decennale esperienza nella nostra Regione della figura del “Xxxxxxxxx Xxxxxxx”, sulla quale avevamo modellato l'Azione C.2.a.
Il 14/04/2017, preso atto – dopo una telefonata con un Vostro funzionario – che avevamo confidato male, Vi abbiamo inviato una “rimodulazione della proposta di intervento con rafforzamento dell'Azione A [introducendo la figura di un educatore professionale] e l'eliminazione dell'Azione C”, pur garantendo la realizzazione dell'Azione C al di fuori del XXX Xxxxxxxxxx con risorse proprie dei Comuni. Ciò ha comportato la presentazione di:
  • un nuovo Modello B;
  • una nuova Scheda 1(*);
  • tre nuove Schede 2.
3. Il 26/04/2017 abbiamo trovato in segreteria telefonica un messaggio della Dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxxxxx che chiedeva la correzione di un refuso trovato nella Scheda 1(*).
Dopo avere parlato al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx, il giorno stesso Vi abbiamo inviato via pec un'ulteriore Scheda 1(**) dove veniva corretto in 63.340,20€ (+0,20€) l'importo errato precedentemente inserito (63.320,00€).

4. Veniamo infine alla vostra ultima richiesta di integrazione. Stamattina, un controllo al telefono con la Dott.ssa Xxxxxxxx ha permesso di appurare che la Vostra segnalazione di incongruenza di ieri NON riguarda la corretta Scheda 1(**) inviata il 26/04/2016, bensì l'errata Scheda 1(*) inviata il 06/04/2017.

In conclusione, con la presente si dà atto che la richiesta d'integrazione del 22/04/2017 decade, in quanto la Scheda 1(**) con il “costo totale dell'azione” pari a 423.519,90€ (vd. cella H13) è già ai Vostri atti.

Si riallega la nostra pec del 26/04/2017.

Cordiali saluti.
PER L'UFFICIO XX XXXXX X.X.X
Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx

VISTO
IL RESPONSABILE DELL'UFFICIO
Dr.ssa Xxxxxx Xxxxx

6 : commenti:

Silvio Caggia ha detto...

@Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Credo siate pronti per essere sostituiti da delle intelligenze artificiali...

Unknown ha detto...

Bellissimo!!! Post-kafkiano. In tutti i sensi.

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Ho capito cosa intendi. Ma la misura in questione, a occhio, occupa un 5%-10% del mio orario di lavoro e magari ci fosse una I.A. pronta a sobbarcarsi la parte meno creativa, così potrei dedicar più tempo a quella più creativa.

Silvio Caggia ha detto...

@Daniele
Ma tu cosa hai usato per calcolare il numero con la virgola?
Il computer con excel scommetto...
E sei qualificato a fare quel conteggio?
Si vede chiaramente che hai fatto cherrypicking dei decimali!
Io qualche sospetto che il ministeriale che ti risponde sia Barney e l'avrei...

Daniele Passerini ha detto...

@Silvio
Premesso che il progetto è un malloppo di una 50ina di pagine word, oltre a 4 file Excel, il giorno stesso che è arrivata la segnalazione dell'incongruenza tra finanziamento assegnato e spesa programmata (-0,10€ su mezzo milione di euro, sic!), in 10 minuti avevo già pronta la soluzione per sanare cotanta irregolarità!
Portare elegantemente una voce di spesa, un costo orario, alla ottava cifra decimale invece che ai soli centesimi. Ma la proposta mi è stata cassata al telefono dal funzionario ministeriale, che ha invece consigliato di modificare e ripresentare solo la domanda di finanziamento, riducendola di 10 centesimi, piuttosto che modificare, a cascata, 4 file Excel.
Devo dire che in fondo il suggerimento non è nemmeno stato sbagliatissimo (in teoria!) perché in questo modo ho solo dovuto modificare in un secondo un file word e rimandare una pec (c'è voluto molto più tempo per rintracciare riavere la firma digitale del sindaco).
Non è stato sbagliata anche perché la voce di spesa che avrei portato alla ottava cifra decimale era relativa proprio alla figura specialistica che la Commissione ci ha poi cassato... dunque i 10 cent in meno sarebbero rispuntati fuori con la seconda richiesta di integrazione.
Scrivendo mi viene il dubbio di aver già parlato della prima richiesta di integrazione qui dentro, in qualche commento... possibile?
Faccio presente che anche le integrazioni 3-4 sono conseguenza della integrazione 1. Ovvero senza quei 10 centesimi ora saremmo già nella condizione dell'altro Ente, cioè in attesa di poter firmare finalmente la convenzione, ma di fatto, ancora fermo al palo come il mio Ente.
Comunque faccio presente che il "problema" evidenziato dal Ministero era che sarebbe risultata una spesa programmata inferiore di 10 cent, e questo non era ammissibile. Se puta caso la spesa programmata fosse stata superiore di 10 cent al finanziamento assegnato allora non ci sarebbe stato alcun problema: per il Ministero sarebbe stato un "problema" nostro trovare il modo di cofinanziare quei 10 cent e ovviamente 10 cent a bilancio li avremmo trovati!!!! :)))))
Ecco, capisci perché mi farei sostituire volentieri da una I.A. in questa parte del mio lavoro? ;)

P.S. Secondo te perché il Ministero ci ha chiesto due volte la stessa cosa (integrazioni 3 e 4)? Se leggi con attenzione la lettera, potresti intuirlo... ;)

pegupe@gmail.com ha detto...

Carissimo Daniele, ho seguito questa tua vicenda già dal precedente post, e non ho fatto commenti perché le cose sono così evidentemente assurde che si commentano da sole. Vorrei tuttavia fare questa puntualizzazione. Si parla di vicenda kafkiana per indicare un evento talmente assurdo da farlo uscire da ciò che dovrebbe essere normale e di buon senso, ma se Kafka, che è vissuto a cavallo tra l’800’ ed il 900’, parlava già di queste cose, significa che la tua vicenda appartene più alla norma che all’eccezionalità e quando l’eccezione diventa norma, la sua origine sta nel sistema e, non, nelle persone o nella persona, altrimenti si rischia di favorire, senza volerlo, i principi su cui si fonda il razzismo. Con questo non voglio assolutamente giustificare l’operato del singolo funzionario.
Purtroppo i principi di uguaglianza, fratellanza e giustizia sono ancora valori per i quali combattere, altrimenti non staremmo qui a citare Kafka. Altro che fine delle ideologie! Sono, invece, finiti i portatori sani di quelle ideologie.
Solo portando avanti una rinnovata rivoluzione culturale e pacifica, visto che comunque abbiamo la fortuna di vivere in un paese “democratico”, avrete la speranza di portare a termine l’arduo compito di salvare l’umanità dalla sua fine.
Che la fine sia un’ipotesi altamente probabile, e non l’ennesima trovata di qualche gruppo di fanatici, è avvalorato dal fatto che alcuni uomini ricchi e potenti come Elon Musk assieme ad importanti istituzioni come la Nasa, stanno investendo ingentissime risorse per colonizzare pianeti inospitali come Marte. La Cina, invece, sembra intenzionata a colonizzare la Luna. Ricordate il dott. Stranamore?
Finalmente ho capito cosa significa sperare in un paradiso con 70 vergini a testa.
Purtroppo, tutti questi segnali stanno erodendo il mio naturale ottimismo.
Noi, invece, piccoli e poveri, ma numerosi, possiamo solo sperare di riuscire a fermare il declino culturale e ambientale, ma questo sarà possibile solo sostituendo per intero l’attuale classe dirigente con un’altra con idee radicalmente diverse capace di riprendere e portare a compimento i principi di uguaglianza, fraternità e giustizia.

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