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venerdì 20 aprile 2012

Chi ci ha sempre creduto

L'utente sono solo un misero test ci ha segnalato poco fa una intervista del 2002 a Milly Moratti che, alla luce di quanto successo ieri (tema su cui tornerò senz'altro) all'Istituto d'Istruzione Superiore Leopoldo Pirelli di Roma, un Istituto collegato alla Fondazione Pirelli, potrebbe rivelarsi di tutta attualità o comunque molto utile per aprire gli occhi sulla realtà della cold fusion.

***

Chi ci ha sempre creduto.
Sebben che siam petrolieri

12 aprile 2002 (link originale su VITA.it)

Parla Milly Moratti, ambientalista e laureata in fisica. "Fui io a proporre di fare ricerca sulla fusione fredda, e non solo all'azienda di famiglia. Se mi avessero ascoltato..."

Milly Moratti non è solo la moglie del presidente dell'Inter, ma anche una laureata in fisica, dalla mente aperta alle nuove frontiere della ricerca sulle tecnologie energetiche a basso impatto ambientale, compresa la fusione fredda.

Vita: Come è venuta in contatto con Giuliano Preparata e le sue teorie sulla fusione fredda?

Milly Moratti: Accadde quasi dieci anni fa quando, in una conferenza sul tema dell'energia, io, che sono fisico teorico, fui affascinata dalle sue idee. In quel periodo si diceva che dal punto di vista quantitativo la scommessa era un'energia pulita come la fusione fredda che, con una spesa di 500mila delle vecchie lire per un litro di acqua arricchita, fornisse energia a un appartamento per cinque secoli. Qualcosa che, se riesce, cambia la geografia economica del pianeta e per questo forse ha avuto vita dura: significa privare i Paesi possessori di materie prime di un enorme potere.

Vita: Ma cosa la affascinò del pensiero di Preparata? Cosa aveva in più lui rispetto a tutti coloro che lavoravano alla fusione fredda?

Moratti: Tutti i ricercatori riuscivano a compiere un esperimento di guadagno energetico valutabile in termini di fenomeno di origine nucleare. Ciò che mancava era l'architettura teorica e in questo Preparata era strabiliante, perché la sua teoria della coerenza, riassumibile nello slogan "quello che non fa uno possono fare molti", permetteva di comprendere che la materia non è vuota, ma altamente strutturata. Secondo Giuliano quando le particelle sono immerse in questo "vuoto" riescono a compiere cose che non sono prevedibili dalla loro struttura individuale: per esempio, il palladio riesce ad alloggiare così tanti atomi di idrogeno da arrivare a superare la barriera tradizionale di repulsione e quindi addirittura a fondersi.

Vita: Il meccanismo alla base degli studi italiani sulla fusione fredda...

Moratti: Certamente, e un processo che produce un enorme vantaggio energetico, tanto che avendo saputo del riconoscimento attribuito a Giuliano Preparata dagli americani e della reticenza, invece, del nostro ambiente nazionale, volli lasciarmi trascinare da questo nuovo paradigma scientifico che, lo ammetto, poteva anche creare uno sbancamento del mercato dell'energia. Così, nel 1996 con Giuliano creammo la Leda, coinvolgendo la Pirelli e mio marito a livello personale.

Vita: Come mai un petroliere investe in fusione fredda, che potrebbe rubargli il mercato?

Moratti: È vero, può sembrare una contraddizione, ma in realtà un petroliere non è altro che un operatore dell'energia e se è intelligente capisce che bisogna cercare di utilizzare l'energia giusta non sprecando il greggio per bruciarlo e trovando soluzioni alternative per scaldarci. Lui l'ha capito.

Vita: Investe quindi nella Leda, ma nel 1997 la Pirelli si ritira. Perché mancavano i risultati promessi?

Moratti: Non è precisamente così. L'accordo fatto con la Pirelli prevedeva che entro i primi sei mesi si ottenesse un vantaggio energetico rilevante. Questo non è stato ottenuto secondo il loro sistema di misurazione, cioè la calorimetria tradizionale: per misurare questi esperimenti con effetti a violento cambiamento, bisogna usare invece la calorimetria isoperibolica.

Vita: Ma mi può confermare che c'è questo vantaggio energetico?

Moratti: L'energia c'è, e questo conta anche per il processo industriale. Il sistema di misurazione che usavamo è giusto e lo ha confermato l'Enea negli ultimi due anni. Se la Pirelli avesse fatto un atto di umiltà tollerando la misurabilità con quel tipo di calorimetria, e passando così alla costruzione di uno scaldabagno, saremmo già nella fase di ingegnerizzazione. Dal '99, il know how di Leda è stato impiantato da Preparata all'Enea grazie all'intervento di Carlo Rubbia che telefonò a Giuliano poco prima della sua morte, ammettendo che la via della fusione fredda era quella giusta.

Vita: Cosa si propone per il futuro la paladina dell'ambientalismo?

Moratti: Di avvicinare la Pirelli e il presidente dell'Enea, Rubbia per concretizzare nella vita quotidiana il grande sogno di Giuliano Preparata.

***

E ora incrociate la teoria della coerenza di Giuliano Preparata, ricordata da Milly Moratti, con l'articolo di Le Scienze segnalato oggi dall'utente red turtle:


4 : commenti:

Tizzie ha detto...

Guarda, dico con franchezza: prima di scrivere questo commento il blogpost non l'ho neanche letto, ma secondo me riesumare interviste di 10 anni fa sul possibile futuro di cio` che allora era comunemente definito "fusione fredda" non e` granche' positivo, secondo me.

E` un'ulteriore pallottola per quelli che potrebbero dire che se allora era "dietro l'angolo", continuera` ad esserlo ancora per decenni, o magari per sempre, e con tutta la stima per l'istituto Pirelli di Roma, non penso che abbiano ottenuto risultati tanto diversi da quelli che ricercatori qua e la` nel corso degli ultimi ventanni hanno sempre ottenuto: qualche milliwatt in eccesso, non sempre verificabili (in uno degli articoli di giornale linkati si menziona che dei quattro reattori che hanno costruito solo uno emette energia in eccesso) e con il complesso (dal punto di vista del modello fisico/chimico, non "ingegneristico") sistema elettrolitico.

Ora mi leggo l'articolo.

piero41 ha detto...

@Daniele22
Ma le novità a livello dei kW (se veramente sono realizzate e controllate!) e quindi del trio.. Ci avrai già pensato e non saranno realizzabili ma una tua nuova intervista a Rossi sul gattone che dovrebbe aprire al pubblico, sui suoi acquirenti segreti, su qualche documento fotografico (non localizzato) degli stabilimenti?.. Qualche nota da Roy che tace sul suo blog da una settimana, malato o molto imbarazzato? Qualche commento di Celani sull'atmosfera a siena fra i partecipanti, fra gli ospiti.... sull'ultimo articolo delle Scienze? Dalle prove di Defk. in Grecia tutti in silenzio? nessun commento? Qualche novità sull'interrogazione parlamentare o sulle attività di Finmeccanica, di Enel ecc? Niente immagino altrimenti sarebbero già sul Blog.. comunque insisti. Ottime le tue buone indicazioni di comportamento, il tuo è ultimamente molto più presente.. :)))

Daniele Passerini ha detto...

@Tizzboom
Di pallottole se ne costruiscono talmente tante che preoccuparsi che possano usare come tali le mie "caramelle" mi pare eccessivo.
Piuttosto, le persone a cui ti riferisci ormai hanno indirizzato le loro pallottole a talmente tanti bersagli e aperto così tanti fronti che... si stanno venendo a trovare nella posizione delle armate del terzo Reich nell'inverno del 1943: fallimento dell'operazione Barbarossa in Russia e annientamento delle forze schierate nell'africa occidentale. Noi cittadini di Leningrado resistiamo e resisteremo, loro son sempre più vicini alle loro Stalingrado ed El Alamein.
Tornando in tema, ho trovato interessante quall'articolo, che ignoravo, nonostante le sue 10 candeline. La Moratti diceva con franchezza cose che in troppi avevano fino ad allora taciuto e che hanno continuato a tacere.

@Piero41
La pazienza e l'umiltà son più forti della fretta e della presunzione. Sarei il primo a dire che Leningrado è caduta o sta per cadere, se così fosse, però, sfortunatamente per gli agguerriti assedianti, noi stiamo molto bene e, alla radio, ci comunicano in codice di stare tranquilli perchè la vera guerra si sta combattendo e vincendo altrove, non certo dentro internet.

bertoldo ha detto...

il problema del palladio deuterio e che il processo si svolge in acqua . Se estraggono il deuterio gassoso (http://www.energiaspiegata.it/innovazione/242-storia-avventurosa-di-una-presunta-eresia-scientifica) e l'imettono al posto dell'idrogeno attuale usato dà Rossi cosa può succedere ?

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